Il mistero della bestia del Gevaudan

La Bestia del Gévaudan, un mostro che terrorizzò le contrade del Gévaudan ( l’attuale Lozère ) tra il 1764 e il 1767, uccidendo e ferendo uomini ed animali. Gli attacchi coinvolsero un centinaio tra bambini (per la maggior parte) ed adulti e le vittime morirono quasi tutte per sgozzamento e vennero poi divorate, integralmente o parzialmente, dalla creatura.

Per debellare questa piaga, il governo francese non esitò a dispiegare uomini e mezzi, ricorrendo sia al reclutamento di miliziani che all’invio di soldati e cacciatori professionisti. Ma cos’era questo animale ? Ancora oggi circolano molte ipotesi a riguardo: per alcuni era un lupo grosso quanto un orso, per altri si trattata solo di un serial killer che amava camuffarsi con pellicce di animali ( ma nessuno seppe descriverlo con certezza, dato che solo le vittime lo avevano visto ).
Ciò che ha destato particolarmente la mia attenzione, sono state, non tanto le testimonianze, ma le misure delle impronte rinvenute accanto alle vittime: 16 cm di lunghezza per 13 di larghezza: grandi quasi quanto quelle di un leone, ma ovviamente non poteva essere tale, dato che i morsi dell’animale, sui corpi delle vittime, erano più simili a quelli di un canide; inoltre se queste misure sono spropositate per un lupo, sono molto modeste per un leone, dato che un esemplare femmina pesa intorno ai 150 kg, mentre la bestia più grande tra quelle uccise ( circola tutt’oggi l’ipotesi che non fosse un unico unico esemplare ad operare gli attacchi ) sfiorava gli 80 kg di peso, con 90 cm di altezza al garrese e quasi 150 cm di lunghezza, di cui i cui muscoli temporali e masseteri della testa abnorme, superavano in totale i tre chili di peso, le fauci pertanto esprimevano, probabilmente, una pressione di oltre 700 kg, pari a quella di una iena maculata.
Come accennato poc’anzi, tali misure mi hanno incuriosito molto, perché mi sono sembrare simili, per non dire uguali, a quelle di un mammifero carnivoro vissuto durante il Pleistocene: il Canis dirus (il nome scientifico, vuol dire “cane terrificante”); i resti fossili ci indicano che si trattava di un animale molto simile al lupo, rispetto al quale tuttavia era considerevolmente più grande: infatti la lunghezza media di un esemplare, è stimata attorno ai 100 – 150 cm, per un peso in vita che poteva sfiorare gli 80 kg ( vi dicono qualcosa queste misure ? ).
Alcuni studiosi hanno ipotizzato che essi si nutrissero di carogne, delle quali frantumavano le ossa grazie alla forza delle loro mandibole e poi ne consumassero anche le ossa ( cosa documentata anche per la bestia del Gevudan, le cui vittime vennero divorate, integralmente o parzialmente, dalla creatura ).
Per concludere, quindi la mia idea è che il canis dirus non è estinto durante l’ultima glaciazione, bensì pochissimi esemplari sono sopravvissuti fino al 1700 ( se non oltre ) facendo nascere le leggende riguardanti i lupi mannari, dato che al canis dirus venne attribuito anche un altro nome: loup-garou ! ( lupo mannaro )

Informazioni su Leo Albano

Di anni 22. Attualmente studia archeologia all'Università degli Studi di Salerno. Lettore appassionato di libri fantasy e storici; i suoi interessi gravitano dalla storia, al mistero fino a toccare il folclore in ogni sua sfumatura ( anche musicale ).

Pubblicato il 28 ottobre 2014, in Leggende e Profezie con tag , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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